PRIMARIE PD. PARTECIPARE, IN NOME DI GABER (E VOTARE GIACHETTI)

di | Mar 3, 2019 | Politica

Che silenzio quelle domeniche del 1973. La crisi petrolifera l’Italia l’affrontò anche così. Si andava a piedi allo stadio, a ballare, al bar. Patty Pravo cantava Pazza Idea, i Pink Floyd Us and Them, Baglioni Amore Bello, De Gregori Alice. La curiosità dei miei 17 anni mi portò ad acquistare, non senza difficoltà economiche, un album di Giorgio Gaber. Mi piaceva era anche doppio, mi sembrava così di risparmiare. Si chiamava e si chiama “Far finta di essere sani”. L’ultimo pezzo si intitolava “La libertà”. Mi colpisce ancor oggi a 63 anni riascoltare quel pezzo, con i fruscii del vecchio giradischi.

 “La libertà non è star sopra un albero, non è uno spazio libero…libertà è partecipazione”.

Lo so può essere puerile, utopico e nostalgico, ma questo è il pensiero che mi ispirano le Primarie del Partito Democratico: Partecipazione. Oggi non andiamo a piedi la domenica, ma la crisi è presente, il suo peggioramento incombente. Il parlamento è ormai un’aula  pressoché inutile, tanto da far passare il referendum costituzionale di Renzi come un sondaggio familiare sulla scelta delle vacanza se al mare o in montagna. Che accadrà dopo le Europee quando una manovra correttiva sarà necessaria? Si tornerà a evocare l’uscita dall’Europa e lo spread andrà a 500 punti? Gli Italiani si guarderanno intorno e se non troveranno il vecchio e martoriato PD ad accogliere quel grido di aiuto non avremo più scampo. La semplicità, la trasparenza e chiarezza di Giachetti ci può restituire una comunità politica che traeva spunto dalle cose buone fatte dal Centrosinistra dellascorsa legislatura. Forse non sarà in grado di fare tutto quanto necessario, ma quello possibile può essere fatto, con l’onestà che aleggia nei comportamenti di quest’uomo.Se invece prevarranno le logiche di una sinistra conservatrice, restauratrice e nostalgica, quella sinistra, ricordiamolo, che aveva condiviso e votato tutti i provvedimenti di Monti, Fornero compresa con tutti i veri cambiamenti dell’articolo 18, allora non rimarrà che far girare sul giradischi Gaber e vivere, malinconicamente, di ricordi.


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