RENZI, IL PD E LA QUANTITÀ

di | Dic 8, 2018 | Attualità,Politica

Qualche volta occorrerebbe, anche da parte degli esperti, di coloro che scrivono per professione, cercare di guardare le cose da punti di vista diversi. Per esempio molti di loro si accorgerebbero delle contraddizioni meramente quantitative che stanno esprimendo. Sì perché la politica è anche quantità oltre che l’indispensabile qualità. Prendiamo per esempio il Partito Democratico. La comunità politica più strana che esista in questo momento nell’ambito  Italiano. Esso si permea su altissime qualità di valori ed altrettanta validità di contenuti. In questa sede non si vuole analizzare le diversità, sottili o profonde, che esistono all’interno del partito né dare giudizi su comportamenti, prospettive e programmi dei probabili leader presenti o futuri. Si vuole in questo caso tornare per un attimo solo su Renzi e su chi lo sostiene unicamente per una questione quantitativa. Per gli esperti, dicevamo sopra: o Renzi è un uomo ormai finito, senza futuro e senza importanza per il PD e il Centrosinistra o non se ne spiega la possibilità di avere un seguito pari al 9 fino al 12 per cento degli elettori del PD. Tale valenza quantitativa viene espressa spesso, se non sempre, da coloro che ne parlano come fenomeno esaurito,  ma capace di “dissanguare” il PD se dovesse andarsene. Strana cosa questa contraddizione quantitativa e forse la risposta, guardando bene, la troveremmo nella qualità;

forse, ma per fortuna noi non siamo degli esperti.


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