TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA

di | Apr 7, 2020 | Attualità

E dire che avevamo deciso di farci per regalo un viaggio. La meta questa volta sarebbe stata  proprio la Cina. Sì perché 40 anni di matrimonio dovevano essere segnati da un ricordo importante. Un viaggio da raccontare, da far vedere le foto, quelle che prima le costruisci nella mente e te le immagini nella fantasia. Una certamente sarebbe stata sulla Grande Muraglia. Che strano, la sorte ha voluto che il muro invece, fosse costruito intorno a tutte le nazione del mondo.

Al contrario dei nostri desideri è stata la Cina che per i nostri 40 anni è venuta in qualche modo incontro a noi. Tanto da sentire il suo nome ripetuto centinaia di volte nei notiziari, tanto da  imparare dove fossero le sue province, le sue città, prima di tutti quella di Wuhan. 

Questo 7 Aprile, caro Amore mio, non potremo che restare a casa, ma sarà anche l’anniversario più particolare che abbiamo vissuto. Lo ricorderemo per sempre, perchè questi giorni per i nostri figli, per tutti gli Italiani e anche per il resto del mondo, diverrà storia. 

La domanda che mi faccio da diverse settimane e se potremo comunque festeggiare questo giorno, così difficile, così diverso dagli altri anniversari, senza tutti i figli intorno, senza i nostri cari. Potremo ricordare e nel contempo tentare di essere felici?

A volte, lo confesso, ho pensato che non ci fosse granché da festeggiare, ma oggi invece ho scoperto che la risposte l’ho trovata ed è “si”. Si Amore mio, io penso che oggi 7 Aprile giorno del nostro quarantesimo anniversario, noi abbiamo l’obbligo e la necessità di essere felici. 

Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri cari, ai nostri amici;  lo dobbiamo per esorcizzare le angosce di questi giorni; lo dobbiamo per dimostrare che la felicità non è sparita dietro le paure di questi giorni; lo dobbiamo per far capire che la felicità è speranza.

Sulla felicità e la speranza si costruisce l’esistenza stessa perché unite rappresentano quel brodo primordiale che genera i sogni. Dietro ai sogni ci sono i desideri, le attese, le prospettive. Questo insieme formidabile forma le fondamenta della vita.

La vita poi, per fortuna di ognuno di noi, si snoda per cammini diversi, si differenzia nelle scelte, nei pensieri, nei modi di fare e l’umanità, nella sua infinita varietà, così va avanti.

Avevi 22 anni tu ed io poco più di 24, quando facemmo la scelta di sposarci. C’è in me un po’ di dolce stupore soffermarsi sul tempo trascorso e accorgersi che era il secolo scorso quel mese di Aprile dell’anno ottanta.

Il lavoro che avevamo conquistato ci apriva la strada della nostra esistenza insieme.

Non tutto il percorso fatto è stato agevole e in discesa. Alcuni i momenti difficili. Il mio lavoro che per oltre dieci anni ci ha tenuto lontani, la perdita di persone a noi care, l’angoscia per delle malattie.

Però c’è sempre stato un collante forte, enorme, straordinario che ci ha tenuto insieme. L’elemento più semplice e straordinario: l’Amore.

L’Amore che ci ha arricchito prima di tutto donandoci tre figli meravigliosi, che ci hanno fatto provare e ci fanno tuttora sperimentare, emozioni mai percepite.

L’Amore che ci ha fatto superare quei momenti in cui sembra che tutto vada male, che ti fa rialzare quando si cade, che ti fa vedere la via giusta quando sembra di esserti smarrito.

L’Amore che ti fa sembrare bella e piena d’attese anche una passeggiata o il viaggio per andare insieme al supermercato e che ti fa sentire ancora la dolcezza dei brividi quando cerchi la mia mano per camminare l’uno accanto all’altro.

Mi piace oggi tuffarmi nel ricordo di quei giorni di quarant’anni fa per domandarmi quali siano state le forze che mi hanno mosso per arrivare a scegliere di vivere insieme tutta la vita. La prima  l’imprescindibile risposta, la superiore ragione e movente è certamente l’Amore, la passione, l’attrazione.

Ma oggi voglio tentare di trovare, dopo tanti anni, anche ragioni nuove. Lo stimolo e l’ispirazione viene da un bellissimo libro/commedia del 1965 di Natalia Ginzburg. Ecco Amore mio un nuovo e diverso senso di quella scelta: “ti ho sposato per allegria”.

Non ti sembri troppo semplice questa motivazione  in un mondo spesso alla ricerca di parole sempre più grandi, ridondanti e un po’ retoriche per definire le emozioni. O chissà forse (o senz’altro) il semplice sono solamente io.

Tu sei la mia allegria, tutti i giorni, tutti i momenti. Quando parliamo e quando intorno a noi c’è il silenzio. 

L’allegria, fra i sentimenti più nobili, ha una fama un po’ defilata. Viene vista dalle altre emozioni un po’ con sospetto, come se dietro ci fosse un dubbio e una domanda di fondo: “funziona veramente, ma come mai?” 

L’allegria, in mezzo alle altre più nobili emozioni, deve avere un perchè, altrimenti di un’allegria vissuta senza una motivazione specifica e semmai per sempre e tutta la vita, non c’è da fidarsi.

Nell’invecchiare qualche volta sembra di percepire un pò di riserbo a dire “ti amo”. Una reticenza che partendo da tutti gli anni che abbiamo vissuto, faccia convenire verso un più semplice “ti voglio bene” i nostri sentimenti ed emozioni.

Invece io sono certo che i sentimenti, le pulsioni non si sono evolute in tutti i millenni della storia e men che meno, cambiano con l’invecchiamento. 

Dietro ai sorrisi di quella fotografia qui sopra, che è impressa indelebile nel mio cuore, dietro a quella allegria c’è una storia d’Amore meravigliosa e insieme ad esso c’è desiderio di sentirsi felici. 

Che dire a questo punto, il quadro mi appare completo. Ci sono i colori dell’Amore, della passione, dell’attrazione a cui ho aggiunto le pennellate dell’allegria. Quindi grazie Katia, grazie di questi quarant’anni di felicità.

Sei e rimarrai la mia fiaba, lunga una vita e il suo racconto, come le favole più belle, non può che chiudersi con: “e vissero felici e contenti”

Tantissimi auguri, Amore mio.

“E cosa, se non i nostri sorrisi, ci farà viaggiare. Ci porteranno in giro intorno al mondo, sulle ali della fantasia che solo l’Amore riesce a donare”

A Katia con tutto il Amore


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